In un freddo pomeriggio di metà marzo visitiamo il parco di Palazzo di Varignana, un resort sulle colline bolognesi, al cui interno accoglie il giardino di villa Amagioia progettato dal paesaggista Antonio Perazzi; nel 2015 la proprietà incarica Sandro Ricci di ampliarlo, e di creare una connessione in armonia col contesto del grande parco e del paesaggio circostante, di colline, vigneti e uliveti che appartengono alla tenuta.
La visita inizia a fianco del labirinto vegetale, oltrepassando la lunga pergola di Meli e Rose, per giungere al giardino formale disegnato da siepi di Carpino e Acer campestre, in un susseguirsi di stanze a tema: la stanza delle Rose, delle Graminacee, dei Ciliegi ornamentali, dei Cornus, la stanza orientale. E poi ancora vasche, terrazze, l’arco dei Noccioli con una piccola ‘finestra’ tra i rami per aprire una veduta sul paesaggio, un giardino mediterraneo, un grande pergolato di Glicini, e vari frutteti. Notevole la collezione di Fichi (oltre 30 varietà) e di Querce, di cui si contano circa 70 specie diverse.
Dalle numerose terrazze panoramiche lo sguardo si allarga sul paesaggio circostante, in un dialogo continuo tra campagna sapientemente coltivata e giardino formale. Data la stagione non ci sono fiori, ma solo ariose infiorescenze di graminacee e intrecci di rami di siepi, di alberi e arbusti, che non ci distolgono dall’ osservare meglio la struttura di questo giardino.
Il parco è inserito nel prestigioso network dei Grandi Giardini Italiani.
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